Nota ministeriale 30 maggio 2002
Prot. n. 1413
Dipartimento per i servizi nel territorio - Dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione
Oggetto: indirizzi operativi del Capo Dipartimento per i Servizi nel territorio e per lo Sviluppo dell'Istruzione sulle attivita' di gestione per l'anno 2002
IL CAPO DIPARTIMENTO
VISTA la
Direttiva Generale sull'azione amministrativa e sulla gestione per l'anno 2002
emanata dal Ministro con atto in data 25 gennaio 2002, prot. 5117/MR e registrata
dalla Corte dei Conti in data 10 aprile 2002, registro n.1 - foglio 244;
VISTO il Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni
ed integrazioni concernente il riordino delle Amministrazioni dello Stato a
norma degli articoli 11 e 15 della Legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTO in particolare l'articolo 5 del succitato Decreto Legislativo n.
300/99 con il quale vengono individuate le finalità ed i compiti dei
Dipartimenti, nonché i compiti e i poteri assegnati ai Capi Dipartimento;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica dell'11 ottobre 2001,
con il quale i due Dipartimenti operanti presso l'ex Ministero della Pubblica
Istruzione sono stati affidati ad un solo responsabile che ha assunto la titolarità
del Dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione e la reggenza del Dipartimento
per i servizi nel territorio;
CONSIDERATO che il Capo Dipartimento in quanto destinatario della Direttiva
Generale sull'azione amministrativa e la gestione per l'anno 2002, deve perseguire
prioritariamente gli obiettivi e le finalità indicati nella stessa nel
rispetto delle linee di politiche generali del Ministro;
CONSIDERATO che ciò comporta l'esigenza di raccordare, sotto il
profilo programmatorio, organizzativo e funzionale, l'attività delle
Direzioni Generali e i Servizi per dare omogeneità, organicità
e progettualità alla loro azione, assicurando efficienza ed efficacia
al sistema e garantendo allo stesso risultati di qualificato livello;
VISTO il proprio provvedimento in data 2 gennaio 2002 con il quale sono
state disciplinate le attribuzioni degli Uffici di supporto e di diretta collaborazione
del Capo Dipartimento;
RITENUTA l'esigenza di adottare, in attuazione della citata Direttiva
generale sull'azione amministrativa e la gestione e in funzione del raggiungimento
delle finalità sopra accennate, apposito atto di indirizzo al quale le
Direzioni Generali ed i Servizi Centrali dovranno attenersi nello svolgimento
della propria azione, in aderenza al proprio ruolo istituzionale ed alle proprie
funzioni a seconda della natura e tipologia degli obiettivi da raggiungere singolarmente
e attraverso collaborazioni ed interazioni;
TENUTO CONTO del regime di transizione che caratterizza l'attuale contesto
organizzativo e operativo, in attesa dell'adozione degli atti di normazione
che renderanno effettiva la riunificazione degli ex Ministeri della Pubblica
Istruzione e dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;
E M A N A
il seguente atto recante indirizzi, istruzioni, indicazioni e piani operativi riferiti alle attività degli Uffici centrali e periferici per l'anno 2002.
PREMESSA
A - I profili
essenziali della direttiva generale sull'azione amministrativa e la gestione
per l'anno 2002
Si premette
un richiamo ai profili essenziali della Direttiva Generale del Ministro sull'azione
amministrativa e la gestione per l'anno 2002, costituendo gli stessi presupposto
e riferimento obbligato rispetto al presente atto.
I citati profili si distinguono in principi guida e missioni e obiettivi.
I principi guida possono essere così sintetizzati:
Le missioni e gli obiettivi della Direttiva sono individuati come segue:
In funzione dei
principi guida sopraindicati, la Direttiva Generale sull'azione amministrativa
e la gestione per l'anno 2002 reca una Scheda nella quale sono indicate le attività
correlate agli obiettivi e, per ciascuna di esse, vengono individuate le principali
scansioni operative e temporali.
Su tale ampia base di esplicitazione si innesta la fase degli interventi di
competenza del Capo Dipartimento, chiamato a fornire indirizzi ed istruzioni
nonché a declinare i correlati adempimenti nei confronti degli Uffici
interessati.
B - I destinatari dell'Atto Dipartimentale
Destinatari del presente atto sono gli Uffici centrali e gli Uffici territoriali che strutturalmente e funzionalmente dipendono dal Dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione e dal Dipartimento per i servizi nel territorio e che, ai sensi del D.P.R. del 6 novembre 2000 n. 347, sono investiti di compiti e attività direttamente o indirettamente connessi alle attribuzioni dei Dipartimenti stessi. In particolare:
In coerenza con
l'articolazione unitaria del Ministero, prevista dal Decreto Legislativo n.
300/99, il Dipartimento per lo sviluppo dell'Istruzione e il Dipartimento per
i servizi nel Territorio stabiliscono raccordi puntuali col Dipartimento dell'Università
e della Ricerca, con riferimento ai profili e agli aspetti comuni e interagenti
relativi alle rispettive aree di attività.
Il preventivato riordino degli Uffici centrali e periferici, per effetto della
disposta riunificazione in un unico soggetto istituzionale del Ministero della
Pubblica Istruzione e del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica
e Tecnologica, comporterà fondatamente sostanziali cambiamenti nella
parte terminale dell'anno, in termini di costituzione, assetto e articolazione
degli Uffici esistenti.
Questo, però, non andrà ad incidere sulla natura delle missioni
e delle funzioni del Ministero, che, com'è noto, hanno un'autonoma rilevanza
rispetto all'impianto e alle competenze delle singole strutture, si legano alle
previsioni normative generali, al programma di azione del Governo relativamente
al settore dell'istruzione e alla Direttiva del Ministro sulla gestione e sull'azione
amministrativa.
In costanza dei suaccennati cambiamenti occorrerà, pertanto, solo ricontestualizzare
e ridistribuire le attribuzioni nell'ambito della nuova architettura di sistema,
attraverso uno o più atti di indirizzo da adottare a norma del richiamato
articolo 5 del Decreto Legislativo n. 300/99.
MISSIONI, COMPITI E OBIETTIVI DEI DUE DIPARTIMENTI
I due Dipartimenti,
nelle linee di una strategia comune, debbono conformare la propria attività
ai principi guida, alle missioni e agli obiettivi individuati per l'anno 2002
dalla Direttiva Generale sull'azione amministrativa e la gestione, nonché
agli adeguamenti che si renderanno necessari in dipendenza dell'attuazione del
disegno di riforma dell'Amministrazione.
Tra i citati principi guida meritano specifica menzione, in quanto espressione
più diretta dei profondi cambiamenti intervenuti nel sistema dell'istruzione
e della formazione, nell'impianto complessivo e nell'articolazione dell'Amministrazione
scolastica centrale e periferica:
Alcune delle missioni
dei citati Dipartimenti, per la loro ampiezza e rilevanza e per il fatto di
collocarsi in una logica processuale e progettuale di ampio e articolato respiro,
trascendono la durata dell'anno e, pertanto, nel 2002 faranno registrare esiti
non compiuti, ma solo parziali.
Di qui l'esigenza di pianificare e programmare, per la completa realizzazione
di ciascuna delle suddette missioni, l'intero iter delle attività da
porre in essere e le relative scansioni temporali, nonché di verificarne
gli stati di avanzamento e i risultati.
Gli obiettivi che i Dipartimenti debbono raggiungere sono quelli indicati dal
D.P.R. del 6 novembre 2000 n. 347 e dalla Direttiva Generale sull'azione amministrativa
e la gestione per l'anno 2002 e, in particolare, quelli riportati nella Scheda
che il Ministro ha posto a corredo della Direttiva stessa.
In funzione di tali obiettivi va definito e composto in maniera coerente e organica
l'insieme delle iniziative e delle attività di competenza dei vari Uffici,
da quelle di carattere programmatorio e gestionale a quelle di monitoraggio
e di verifica. Tra i citati obiettivi occorre distinguere:
quelli perseguibili dal singolo Ufficio, nell'ambito delle proprie attribuzioni istituzionali e mediante le proprie risorse e strutture. Tali obiettivi, relativi a temi di rilevante interesse, vanno realizzati col supporto di un'adeguata programmazione e di una periodica e puntuale verifica delle fasi di attuazione;
quelli perseguibili col contributo e lo sforzo congiunto di più Uffici o Centri di responsabilità, non necessariamente insistenti in un singolo Dipartimento, che, per la loro ampiezza e valenza complessiva, richiedono l'attivazione di opportuni coordinamenti e il ricorso a strategie condivise.
In relazione agli
obiettivi della prima categoria ciascun Direttore Generale, in coerenza con
gli indirizzi politico-amministrativi e le linee programmatiche generali, deve
impostare la propria attività su logiche organizzative interne all'ufficio
di titolarità, distribuendo i carichi di lavoro tra i singoli dirigenti
di base, dotando gli stessi delle necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie,
fornendo ogni utile apporto e sostegno e vigilando in maniera puntuale e assidua
sulle diverse fasi della gestione.
Con riferimento agli obiettivi della seconda categoria, basati, come accennato,
su rapporti e interazioni fra diversi Uffici e tra i relativi responsabili,
si rivela essenziale il compito del Dipartimento di ricomporre in un quadro
unitario le attribuzioni dislocate in settori operativi diversi all'interno
o all'esterno delle strutture dipartimentali.
Nell'assolvere ai propri compiti i due Dipartimenti, opportunamente coordinati
dal Capo Dipartimento, debbono ispirarsi a criteri di funzionalità, efficacia,
efficienza, economicità, flessibilità. Inoltre, debbono operare
al proprio interno, in stretta e costante collaborazione, in maniera da assicurare
circolarità alle informazioni, trasparenza nell'attività, buon
andamento ai servizi e imparzialità nelle scelte.
Tali funzioni, catalogabili in strumentali, di organizzazione e di gestione,
attengono ad ambiti e materie omogenee, riferite ai macro obiettivi individuati
nelle Schede
allegate, facenti parte integrante del presente
atto, e vanno svolte nel contesto di interventi organici, coerenti, sistematici.
In particolare, le predette schede riportano i macro obiettivi ed i risultati
attesi indicati nella Direttiva Generale sull'azione amministrativa e sulla
gestione per l'anno 2002 ed individuano i sotto obiettivi dipartimentali in
funzione dei quali le strutture programmano e svolgono le loro attività.
Le Schede in questione non esauriscono ovviamente l'intera serie delle attività
facenti carico al Dipartimento, alle Direzioni Generali ed ai Servizi, ma recepiscono
solo quelle di più rilevante portata, legate a profili di alta amministrazione
e con implicazioni esterne.
Per la gestione dei flussi documentali e degli archivi va impiantato un protocollo
unico per i due Dipartimenti, ferma restando la costituzione di protocolli riservati
per il Capo Dipartimento e i Direttori Generali. La conservazione degli atti
rimane affidata a ciascuna Direzione Generale e agli Uffici del Dipartimento,
in relazione alle rispettive competenze.
IL RUOLO DEL CAPO DIPARTIMENTO
Il Capo Dipartimento
è preposto ai due Dipartimenti funzionanti presso l'ex Ministero della
Pubblica Istruzione.
Dal Capo Dipartimento dipendono gli Uffici di livello dirigenziale generale
compresi nei Dipartimenti stessi. Il Capo Dipartimento, nell'esercizio
dei poteri di cui ai commi 3 e 4 dell'art. 5 del Decreto Legislativo 30 luglio
1999, n. 300:
Ai fini suaccennati il Capo Dipartimento:
Il Capo Dipartimento,
in dipendenza della mutata articolazione e organizzazione degli Uffici, riserva
particolare cura all'esame e alla soluzione delle questioni e dei problemi legati
al miglioramento degli assetti logistici, alla sicurezza dei luoghi di lavoro,
al riordino ed alla corretta riallocazione e sistemazione degli atti e delle
dotazioni, all'attuazione dei programmi e dei piani di informatizzazione, di
modernizzazione riguardanti la Scuola e l'Amministrazione.
La sollecita e puntuale attuazione di piani e programmi si rivela essenziale
ai fini di una effettiva e concreta messa a regime del nuovo modello organizzativo
e gestionale dell'Amministrazione e del sistema scolastico e formativo che ha
come nuova centralità la scuola dell'autonomia e come momenti serventi
e di supporto il Ministero nelle sue articolazioni centrali e periferiche (regionali
e locali).
Tale modello, per poter operare ed esprimersi nella maniera più idonea
e per poter produrre i risultati preventivati, deve avvalersi di un sistema
informatizzato che colleghi tra loro in maniera interattiva e partecipata le
varie parti dell'intero contesto (Scuole, Uffici, Regioni, Enti locali, ecc.)
e consenta ai soggetti interessati di comunicare e di interagire in tempo reale.
Il Capo Dipartimento promuove e incentiva le azioni più opportune a sostegno
di una formazione e riqualificazione del personale dell'Amministrazione, che
risulti funzionale ai rilevanti cambiamenti in corso e all'ampio processo di
riforme della Scuola, dell'Amministrazione e della società civile.
Inoltre, in esecuzione delle disposizioni vigenti, in conformità delle
prescrizioni e indicazioni di cui alla Direttiva della Presidenza del Consiglio
e al fine di poter disporre degli occorrenti elementi di conoscenza e di giudizio,
deve procedere alla costituzione e alla messa in funzione del Servizio di valutazione
dei dirigenti.
In previsione poi dell'imminente varo della riforma del Ministero e al fine
di poter disporre di una completa e aggiornata base di riferimenti che consenta
la definizione degli organigrammi di ciascun Ufficio, l'individuazione e quantificazione
dei relativi carichi di lavoro e un'equa distribuzione del personale tra le
varie articolazioni dell'Amministrazione complessivamente intesa (a livello
centrale e periferico), il Capo Dipartimento predispone una puntuale rilevazione
delle attribuzioni e dell'impegno operativo del personale a qualunque titolo
in servizio.
Al fine di avviare a soluzione l'annosa questione del gravosissimo arretrato
relativo alle pratiche di riscatto, ricostruzione di carriera e corresponsione
della pensione definitiva relative al personale docente e non docente, arretrato
che condiziona pesantemente l'attività e il buon funzionamento degli
Uffici regionali e territoriali, sottraendo, tra l'altro, cospicue risorse professionali
alla gestione corrente degli Uffici stessi, il Capo Dipartimento, di concerto
col Direttore Generale del Personale della scuola e dell'amministrazione, assume
e sostiene ogni utile iniziativa intesa ad accelerare il passaggio delle competenze
dall'Amministrazione alle scuole e all'I.N.P.D.A.P., e a portare a soluzione
il problema degli arretrati.
Il Capo Dipartimento si occupa, altresì, delle relazioni con le organizzazioni
sindacali aventi ad oggetto materie di particolare interesse, non riservate
alla contrattazione decentrata nazionale, avvalendosi, a tal fine, della collaborazione
dei Direttori Generali interessati.
Il Capo Dipartimento cura e segue lo svolgimento e la realizzazione di programmi
di utilità e di progetti di particolare rilievo, di carattere nazionale
ed internazionale (in particolare comunitario), in un'ottica di maggiore diffusione
e di valorizzazione dell'impegno educativo e formativo della scuola e dell'amministrazione.
Gli atti di designazione o di nomina relativi alla costituzione di Comitati,
Commissioni, Gruppi di studio o di lavoro sono di competenza del Capo Dipartimento,
che li assume, su proposta o sentiti i Direttori generali competenti.
Il Capo Dipartimento in conformità di quanto previsto dal Decreto Legislativo
n. 300/99, mantiene relazioni con gli Organi competenti dell'Unione Europea
per la trattazione di questioni e problemi attinenti i Dipartimenti.
Il Capo Dipartimento, per la realizzazione degli obiettivi dei due Dipartimenti
e per dare uniformità e coerenza all'azione degli stessi, si avvale degli
Uffici di supporto e diretta collaborazione, previsti dal D.P.R. del 6 novembre
2000 n. 347. Tali Uffici operano, nell'ambito di un disegno unitario e di linee
progettuali comuni, con le Direzioni Generali e i Servizi centrali e regionali
e svolgono le loro azioni in maniera sinergica.
In tale logica gli adempimenti vanno definiti e gestiti, pur nell'ampiezza del
contesto di riferimento, nel quadro di una programmazione e pianificazione unitaria,
superando la frammentazione e la parcellizzazione dei compiti, attraverso un'opera
costante di propulsione, coordinamento, controllo, vigilanza e monitoraggio;
ciò anche come logica e ulteriore esplicazione di quanto stabilito con
la nota dipartimentale n.2 del 2 gennaio 2002, e proseguendo nell'azione di
cui al provvedimento di organizzazione di pari data.
Nell'ottica sopra descritta gli Uffici sopramenzionati interfacciano la loro
attività con gli Uffici centrali, assicurando una costante interazione
con le Direzioni Generali e i Servizi e dando circolarità, visibilità
e significato al proprio ruolo.
Nel rispetto di una linea programmatoria, organizzativa e operativa unitaria
che coinvolga l'intera struttura ministeriale, il Capo Dipartimento stabilisce
rapporti puntuali e assidui con il Dipartimento dell'Università e della
Ricerca con riferimento ai profili comuni delle rispettive aree.
IL RUOLO DELLE DIREZIONI GENERALI CENTRALI
Le Direzioni Generali
centrali, per il perseguimento dei propri obiettivi, fatte salve le variazioni
e gli adeguamenti resisi necessari in funzione di una graduale messa a regime
del modello di riforma di cui al D.P.R. del 6 novembre 2000 n. 347 o di situazioni
contingenti, si avvalgono delle risorse umane, strutturali e strumentali alle
stesse assegnate con provvedimenti in data 20 marzo e 9 maggio 2001.
Tale assetto, come si è già accennato, non è da considerare
definitivo e stabile, sia in previsione dell'imminente riordino conseguente
alla fusione dei due ex Ministeri, sia perché va effettuato un esame
approfondito delle reali esigenze degli Uffici in funzione di una precisa definizione
dei compiti cui gli stessi debbono attendere.
Le Direzioni Generali pongono in essere, nell'ambito delle proprie competenze,
gli atti di gestione occorrenti per il raggiungimento dei propri obiettivi.
In relazione a tanto è fatto carico ai Direttori Generali di predisporre
e adottare tutte le iniziative, gli interventi e le soluzioni atte ad assicurare
livelli organizzativi idonei e la massima efficacia, efficienza e trasparenza
all'azione dei rispettivi Uffici.
In tale ottica, tenuto conto dei significativi mutamenti intervenuti da qualche
tempo nell'articolazione e nelle competenze dei servizi del Ministero, mutamenti
che hanno inciso notevolmente sulle attribuzioni del personale, provocando comprensibili
disorientamenti e disagi, i Direttori Generali debbono riservare prioritaria
cura ai rapporti col proprio personale, assicurando che lo stesso si inserisca
senza particolari difficoltà nei nuovi compiti, acquisisca cultura e
consapevolezza in ordine agli stessi e sia sostenuto dalle giuste motivazioni.
Al fine poi di raccordare in maniera coerente il proprio impegno con l'azione
complessiva e unitaria del Ministero, le Direzioni Generali valutano ed approfondiscono
col Capo Dipartimento tutti i profili più significativi della gestione
e dell'azione amministrativa, da quelli che chiamano in causa, direttamente
o indirettamente, il ruolo e la responsabilità del vertice politico,
a quelli che hanno comunque rilevanza esterna e/o carattere generale.
In tale ottica gli atti diretti al Capo di Gabinetto e agli Organi del vertice
politico, da sottoporre all'esame e/o alla firma dei medesimi, vanno inoltrati
tramite il Capo Dipartimento perché possano essere da quest'ultimo debitamente
esaminati per l'ulteriore seguito.
IL RUOLO DEI SERVIZI
Ai sensi dell'art.
5 del D.P.R. 6 novembre 2000 n. 347, i Servizi attendono a funzioni strumentali,
con valenza trasversale, nel senso che sono tenuti a fornire i necessari supporti
alle Direzioni Generali dei due Dipartimenti per la migliore e più efficace
realizzazione degli obiettivi e delle priorità indicati nella Direttiva
sull'azione amministrativa e la gestione, nonché negli atti di indirizzo
del Capo Dipartimento.
In tale ottica i rapporti e le interlocuzioni tra i Dipartimenti e i Servizi
debbono svolgersi con assiduità e puntualità e debbono riferirsi
a tutti i profili che presentino significative connessioni con la gestione o
che producano concreti effetti sull'andamento e gli esiti della stessa.
Del pari i Servizi debbono partecipare a tutte le iniziative di tipo programmatorio
e progettuale che impegnano il ruolo e le funzioni degli Uffici suddetti.
I Servizi stessi, nell'espletamento di compiti aventi rilevanza generale o comunque
attinenti ad aree che presentino notevole complessità, promuovono approfondimenti
con il Capo Dipartimento e i Direttori Generali attraverso interlocuzioni puntuali
ed apposite riunioni.
I Servizi, anche al fine di poter verificare l'efficacia e la rispondenza della
propria azione sia a livello centrale che territoriale, ricevono dal Capo Dipartimento
informative periodiche in ordine ai risultati dell'attività complessiva
dell'Amministrazione nella sue articolazioni centrali e periferiche.
Per quel che concerne il personale in assegnazione ai Servizi valgono le stesse
considerazioni espresse per le Direzioni Generali centrali.
IL RUOLO DELLE DIREZIONI GENERALI REGIONALI
Compito fondamentale
delle Direzioni Generali Regionali è quello di dare attuazione nei territori
di rispettiva competenza alle politiche e agli indirizzi elaborati in sede nazionale,
adattandoli alle caratteristiche dei diversi contesti in un'essenziale opera
di raccordo con le Regioni e gli Enti locali, portatori di specifiche competenze
nel settore dell'istruzione e della formazione.
Le indicazioni provenienti dalla Direttiva Generale del Ministro e dal presente
atto di indirizzo, ancorché aventi come destinatari diretti i titolari
degli uffici centrali, costituiscono il quadro essenziale di riferimento anche
per i titolari delle strutture periferiche, proprio perché le loro attribuzioni,
declinate sul territorio, si inquadrano nelle medesime aree funzionali.
Tali riferimenti, unitamente alle competenze gestionali che trovano la loro
fonte nel tessuto normativo vigente e che configurano un nucleo di competenze
esclusive, individuano gli ambiti e le linee portanti su cui deve svilupparsi
l'attività complessiva delle Direzioni Generali Regionali.
Ciò precisato, ferma restando l'autonomia del ruolo delle Direzioni Generali
Regionali, occorre creare le condizioni necessarie perché le stesse osservino
livelli di coerenza e di omogeneità comportamentale e operativa, con
riferimento ad ambiti e profili della gestione aventi rilevanza generale e realizzino
raccordi funzionali con l'Amministrazione Centrale.
In tale ottica i Dipartimenti, opportunamente coordinati dal Capo Dipartimento
e in funzione di linee progettuali comuni, forniscono alle Direzioni Regionali
indirizzi, orientamenti e istruzioni, supporti interpretativi, ecc. e ne verificano
la coerenza in sede di attuazione.
A tal fine il Capo Dipartimento, con riferimento a temi, adempimenti e problematiche
di più significativa portata e aventi rilevanza generale, stabiliscono
interazioni e interlocuzioni puntuali e ricorrenti con i citati Uffici, sia
attraverso gli ordinari flussi di comunicazione, sia attraverso lo strumento
delle Conferenze di servizio, sia, infine, attraverso occasioni e momenti di
incontro, di confronto e di approfondimento.
Inoltre i Dipartimenti, le Direzioni Centrali e i Servizi, con riguardo a questioni
ed a problematiche particolarmente complesse e impegnative, definiscono e attuano
interventi di sostegno e di supporto all'attività degli Uffici regionali,
se necessario anche attraverso l'invio di proprio personale in loco.
I Dipartimenti verificano, poi, la regolare corrispondenza dei risultati intermedi
e finali agli esiti individuati con gli atti sopracitati, predisponendo e pianificando
l'utilizzo di mezzi e di soluzioni utili allo scopo.
LE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO
Per poter verificare
i livelli di corrispondenza tra gli obiettivi preventivati e i risultati raggiunti
occorre realizzare un idoneo ed efficiente servizio di monitoraggio degli esiti
intermedi e finali e delle azioni e degli adempimenti correlati agli obiettivi
stessi. Le azioni di monitoraggio presuppongono un'adeguata programmazione che
consenta di individuare gli obiettivi prioritari, di definire gli interventi
da porre in essere, di organizzare le risorse umane e strutturali a disposizione,
di prevedere le soluzioni e le risposte possibili, di individuare i correttivi
eventualmente necessari, se del caso anche attraverso una riprogrammazione degli
obiettivi.
Del monitoraggio debbono farsi carico sia i Dipartimenti attraverso i rispettivi
Uffici, che le Direzioni Generali.
Il monitoraggio costituisce uno strumento irrinunciabile in quanto consente
di:
Il complesso delle
attività che concretizzano il lavoro di monitoraggio deve articolarsi
attraverso precise procedure e tecniche che consentano al Dipartimento di colloquiare
con gli Uffici secondo appositi programmi e codici di comunicazione ed a ciascun
Ufficio di effettuare i propri riscontri interni secondo linee omogenee.
Nell'anno decorso il Dipartimento per i servizi nel territorio ha adottato un
Progetto denominato PRO.MO. (Programmazione e Monitoraggio dipartimentale) finalizzato
alla programmazione, al monitoraggio, alla valutazione ed al costante riorientamento
delle azioni. La prevista riunificazione dei due Dipartimenti in un unico Dipartimento
e la positiva esperienza acquisita suggeriscono di estendere l'utilizzo di tale
strumento anche alle Direzioni Generali comprese nel Dipartimento per lo sviluppo
dell'istruzione ed ai Servizi centrali.
Proprio in vista di tale estensione sono state già intraprese apposite
iniziative con i Dirigenti interessati ai quali sono state anche fornite indicazioni
sulle caratteristiche del Progetto e sulle procedure da attivare.
Dettagliati indirizzi sulle modalità di attuazione del Progetto PRO.MO.
sono stati forniti con apposito atto nel corso del 2001.
A quanto evidenziato va aggiunto che il quadro istituzionale di riferimento
in materia di monitoraggio dell'azione amministrativa è stato arricchito
dall'emanazione della Direttiva della Presidenza del Consiglio del 15 novembre
2001, la quale, oltre ad individuare una fase "ascendente" nella determinazione
degli indirizzi dell'azione amministrativa (che si sostanzia nella Direttiva
generale del Ministro e relativi indirizzi strategici e nella programmazione
operativa dei macro obiettivi e sotto obiettivi), individua "una "fase discendente"
di monitoraggio e verifica sui tempi e sul grado di realizzazione degli obiettivi
relativi ai singoli settori", che deve trovare attuazione secondo gli indirizzi
impartiti con la Direttiva del Presidente del Consiglio dell'11 ottobre 2001.
Nella citata Direttiva del 15 novembre 2001 della PCM - che integra il quadro
istituzionale tracciato dal d.lgs. 286/99 in materia di controlli interni -
si precisa che la programmazione deve indicare anche un sistema di monitoraggio
in grado:
Inoltre i risultati
delle politiche pubbliche saranno misurati, nell'ambito della valutazione e
del controllo strategico (effettuato dal Servizio di Controllo Interno), "anche
avvalendosi di indicatori di impatto e di contesto, che consentano un monitoraggio
sulla qualità dei servizi
.".
Le metodologie e gli strumenti di monitoraggio adottati con il Progetto PRO.MO.,
in gran parte già in linea con le previsioni della citata direttiva della
Presidenza del Consiglio, andranno pertanto inseriti in questo nuovo contesto,
opportunamente potenziati ed ulteriormente condivisi con le strutture, proseguendo
con le azioni informative già avviate.
Ciò richiede, inoltre, sinergie di intervento tra il Dipartimento ed
il Servizio di Controllo Interno, atteso anche il rapporto esistente tra il
momento della programmazione operativa e del monitoraggio e l'azione di supporto
che il Servizio di Controllo Interno, ai sensi della normativa richiamata, è
chiamato a svolgere per l'individuazione di strumenti e parametri per il monitoraggio
e la valutazione dell'attuazione degli obiettivi.
Dal punto di vista operativo, le schede
di programmazione allegate al presente atto di indirizzo - che rappresentano
la prima fase nell'ambito del ciclo di programmazione e monitoraggio di PRO.MO.
- possono costituire il riferimento per l'impianto del sistema di monitoraggio
dipartimentale.
Partendo dagli obiettivi, dai programmi di azione e dai risultati attesi individuati
nelle predette schede di programmazione, saranno predisposte apposite schede
di monitoraggio che consentiranno la rilevazione dei risultati raggiunti e costituiranno
la base essenziale per l'eventuale riorientamento delle azioni delle strutture
e per la necessaria e periodica azione di reporting verso il livello politico.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo