Circolare ministeriale 22 luglio 2003, n. 62
Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione - Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici
Prot. n. 11894
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali - LORO SEDI
Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003. Iniziative finalizzate all'innovazione e alla introduzione dell'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione informatica nei primi due anni della scuola primaria.
Premessa
Come è
noto, la legge 28 marzo 2003, n. 53, riguardante la definizione delle norme
generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia
di istruzione e formazione professionale, delega il Governo ad emanare, entro
24 mesi dalla data di entrata in vigore, uno o più decreti legislativi
per la sua attuazione.
In attesa che si compia l'iter procedimentale necessario per l'emanazione dei
predetti provvedimenti attuativi, si è ritenuto opportuno creare le condizioni
per consentire, alla scuola primaria, un iniziale e graduale approccio ai nuovi
assetti didattico-pedagogici, sulla base di quanto contenuto nella legge n.
53/2003.
In tale ottica, è stata anche tenuta presente l'esigenza di assicurare,
agli allievi che si sono avvalsi della facoltà dell'iscrizione anticipata
alla prima classe della scuola primaria per l'anno scolastico 2003/2004, un
itinerario formativo coerente con le loro particolari esigenze di sviluppo,
nonché quella di garantire, agli alunni delle scuole nelle quali ha trovato
attuazione il progetto di sperimentazione, di cui al D.M. 18/9/2002, n. 100,
la prosecuzione dei percorsi educativi, già attivati secondo le Indicazioni
Nazionali per i Piani di studio personalizzati. Peraltro, è da considerare
che la stessa legge prevede che la scuola primaria e la scuola secondaria di
primo grado facciano capo ad un unico ciclo di istruzione. Da ciò discende
la necessità di articolare piani di studio atti a sviluppare un percorso
formativo unitario e graduale per l'intero corso di otto anni, quali sono quelli
corrispondenti al primo ciclo. Inoltre, i nuovi contenuti culturali ed educativi,
desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati,
possono costituire un valido strumento per attivare, attraverso la pratica didattica
e il diretto coinvolgimento del mondo della scuola e di quello delle famiglie,
una approfondita riflessione utile ad arricchire, valorizzare e socializzare
la cultura e taluni profili e aspetti rilevanti della legge di riforma.
D'altra parte il coinvolgimento diretto dei docenti, delle famiglie e dei vari
soggetti del territorio si rivela quanto mai opportuno per approfondire i punti
e gli snodi essenziali del progetto riformatore e per contribuire alla costruzione
e verifica delle esperienze innovative nel graduale e progressivo passaggio
dall'attuale al nuovo ordinamento. In questa ottica si intende valorizzare l'autonomia
scolastica, esaltandone quegli aspetti laboratoriali di applicazione e di ricerca
innovativa, che costituiscono uno dei punti fondanti del Regolamento n. 275/1999
e che vedono nei docenti gli attori indispensabili per il rinnovamento del sistema
educativo del nostro Paese.
Appare, dunque, non solo opportuno ma di fondamentale importanza che nel processo
di rinnovamento dell'ordinamento scolastico gli operatori della scuola vengano
considerati i protagonisti privilegiati, da coinvolgere direttamente, nella
consapevolezza che l'attuazione di una riforma di così vasta portata
non può prescindere da una preventiva conoscenza e da una ampia ed approfondita
discussione.
Proprio per tali considerazioni e in attesa dell'emanazione dei provvedimenti
di attuazione della legge, il prossimo anno scolastico può diventare
un anno di preparazione all'avvio di un evento destinato, negli anni, ad apportare
profondi cambiamenti nel nostro sistema scolastico. A tal fine, tenendo conto
delle indicazioni del C.N.P.I. che, nella seduta del 15.07.2003, ha espresso
un parere favorevole all'iniziativa progettuale, è stato adottato il
D.M. n. 61 del 22 luglio
2003
Contenuti
del provvedimento
Con
riferimento agli specifici aspetti del decreto ministeriale, si ritiene utile
fornire le indicazioni che seguono.
L'articolo 1 del decreto promuove, in applicazione del D.P.R. n. 275/1999,
la realizzazione, nelle classi prima e seconda della scuola primaria, di una
iniziativa, in ambito nazionale, finalizzata all'adozione dei nuovi contenuti
culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani
di studio personalizzati per la scuola primaria.
Conseguentemente, le istituzioni scolastiche sono chiamate, nella loro libera
determinazione, a rielaborare, per il prossimo anno scolastico, i piani dell'offerta
formativa, relativi ai primi due anni della scuola primaria, sulla base degli
obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e delle abilità
necessarie allo sviluppo delle competenze e delle educazioni alla convivenza
civile.
Pertanto, in attesa dell'emanazione dei provvedimenti applicativi della delega,
l'articolo 1 limita il campo di applicazione all'assunzione nei P.O.F. dei contenuti
didattici espressi nelle Indicazioni Nazionali, senza incidere, in questa
fase, sulle modalità organizzative e strutturali oggi attivate nelle
scuole e senza comportare contrazione della dotazione organica assegnata. In
ogni caso, nell'intento di attivare una rivisitazione dei piani di studio, coerente
con lo sviluppo unitario, graduale e progressivo degli insegnamenti e degli
apprendimenti lungo tutto il corso unitario del primo ciclo, le istituzioni
scolastiche, nell'esercizio della loro autonomia, connotata peraltro di rilievo
costituzionale, possono procedere anche alla revisione dei modelli organizzativi
e ad una diversa articolazione delle attività didattiche, che reputino
più funzionali alla migliore realizzazione degli obiettivi di apprendimento.
In tale ambito, è altresì consentito arricchire le prestazioni
professionali dei docenti, destinando maggiore attenzione alle funzioni tutoriali,
al coordinamento didattico, alle attività laboratoriali, all'adozione
del portfolio delle competenze dei singoli alunni. A tale ultimo riguardo,
i predetti interventi innovativi, se rappresentano per le scuole primarie, limitatamente
alla prima e alla seconda classe, facoltà di libero esercizio, relativamente
alle istituzioni scolastiche che, nell'anno scolastico 2002/2003, hanno aderito
volontariamente al progetto di sperimentazione, costituiscono un punto di riferimento,
al fine di assicurare una logica prosecuzione, nella seconda classe, degli aspetti
organizzativi e dei contenuti didattico - pedagogici, conformi ai criteri ed
alle modalità previsti dal D.M. 18.09.2002, n. 100.
L'articolo 2 prevede che, a decorrere dall'anno scolastico 2003/2004,
nelle classi prima e seconda della scuola primaria, venga assicurata l'alfabetizzazione
informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato
dalle Indicazioni Nazionali. L'introduzione delle predette alfabetizzazioni
rappresenta, pertanto, un vincolo generalizzato per le classi prima e seconda
della scuola primaria.
L'alfabetizzazione informatica costituisce un elemento indispensabile
nella costruzione delle competenze di base allo scopo di far acquisire agli
allievi, utilizzando il loro personale patrimonio di esperienze, quegli strumenti
concettuali e operativi che permettono una prima forma di interazione con la
realtà degli oggetti prodotti dall'uomo.
L'alfabetizzazione in una lingua comunitaria, fin dalla prima classe
della scuola primaria è prevista dalla legge 53/2003; il decreto ministeriale,
tra le lingue comunitarie, privilegia la lingua inglese, in quanto lingua veicolare
della comunicazione, e come tale generalmente prescelta dalle famiglie.
Peraltro, le prime classi, nelle quali nell'anno scolastico 2002/2003 è
stato impartito l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese,
proseguono nello studio della stessa lingua. Analogamente, viene adottato l'insegnamento
di una lingua straniera diversa dall'inglese nelle prime classi nelle quali
tale insegnamento è stato previsto nell'organico di diritto. Soluzioni
diverse possono essere adottate mediante l'utilizzo delle risorse interne alla
scuola, nel rispetto delle scelte delle famiglie e purché non si determinino
situazioni di soprannumerarietà.
Le Indicazioni Nazionali forniscono puntualmente gli obiettivi specifici
di apprendimento dell'inglese per ciascun anno della scuola primaria.
Nelle more della emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge n. 53/2003,
questo Ministero, in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico, ha provveduto
ad emanare la circolare 9
luglio 2003 n. 58, fornendo, tra l'altro, opportune istruzioni per la
determinazione del fabbisogno di ore e di posti di insegnamento di lingua inglese,
occorrenti per una estensione generalizzata dell'insegnamento stesso in tutte
le prime e le seconde classi della scuola primaria.
Relativamente alla consistenza oraria di tale insegnamento si tiene conto dell'organico
reso disponibile sulla base della predetta circolare n. 58/2003, e della molteplicità
di situazioni di apprendimento che le scuole possono attivare in risposta ai
bisogni formativi espressi dagli allievi, senza trascurare il carattere trasversale
di tale insegnamento ed utilizzando ogni soluzione organizzativa che consenta
l'impiego ottimale delle risorse.
Per l'insegnamento della lingua inglese le scuole possono avvalersi anche del
progetto "Divertinglese", già proficuamente utilizzato dalle istituzioni
scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione di cui al D.M. n. 100/2002.
Tale programma, prodotto in convenzione con RAI-Educational, viene diffuso in
due diverse fasce orarie quotidiane.
Relativamente alla formazione dei docenti, nell'attuale fase di progressivo
consolidamento dei processi di autonomia e di riforma del sistema scolastico,
vengono assicurate, nel quadro delle iniziative generali di formazione, specifiche
azioni di formazione in servizio, finalizzate al sostegno dei processi innovativi,
attraverso i modelli di e-learning integrato predisposti dall'INDIRE.
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Nel fare riserva
di fornire, quanto prima, ulteriori indicazioni in ordine al complesso delle
iniziative dianzi delineate, si invitano le SS.LL., utilizzando ogni risorsa
disponibile, a svolgere una intensa azione di sensibilizzazione e di sostegno
alle istituzioni scolastiche interessate, per favorire l'avvio delle attività
da intraprendere.
Nel ringraziare per la preziosa collaborazione, si confida nella consueta disponibilità
delle SS.LL., al fine di assicurare la migliore riuscita delle iniziative in
argomento.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo