I
punti principali della riforma Moratti
Ecco i punti principali
del disegno di legge delega
sulla riforma della scuola, approvato oggi in via preliminare dal Consiglio
dei ministri.
- L'obbligo scolastico
viene innalzato fino ai 18 anni, con 12 anni complessivi di studi.
- La riforma abbassa
l'età di ingresso dei bambini alla scuola dell'infanzia e alle elementari:
potranno essere iscritti alla scuola materna bimbi che compiano tre anni entro
il 28 febbraio successivo all'inizio dell'anno scolastico, similmente alle
elementari i bambini potranno essere iscritti purché compiano sei anni
entro il febbraio successivo all'inizio delle lezioni.
- L'insegnamento
di una lingua straniera comunitaria sarà obbligatorio a partire dai
6 anni, dagli 11 anni se ne studierà obbligatoriamente anche una seconda.
Inoltre, lungo tutto il percorso scolastico, sarà dato maggiore spazio
all'insegnamento delle tecnologie informatiche.
- I nuovi cicli
cominciano con i tre anni di scuola dell'infanzia, che resterà facoltativa.
Il primo ciclo mantiene l'attuale distinzione tra elementari e medie, che
diventano, rispettivamente, scuola (quinquennale) e scuola secondaria di primo
grado (triennale). In seguito le secondarie superiori.
- Primo ciclo.
La primaria presenta a sua volta una suddivisione in tre parti: il primo anno
unico è seguito da due bienni. La secondaria di primo grado è
divisa in due parti: un biennio più un anno unico.
- Secondo ciclo.
E' articolato in sistema dei licei (quinquennale) e sistema dell'istruzione
e della formazione professionale (quadriennale). I tipi di liceo attuali restano,
ne nascono altri come il liceo economico, il liceo musicale, il liceo tecnologico,
il liceo delle scienze umane. L'articolazione è la seguente: due bienni,
più un anno di raccordo con l'istruzione universitaria. Per tutta la
durata degli studi si può passare dal liceo alla scuola professionale
e viceversa.
- La valutazione
avviene seguendo la scansione tra anni unici e bienni: quando si frequenta
un biennio, la valutazione arriva solo al termine dei due anni.
- Come adesso,
sono previsti due esami di Stato: alla fine delle medie e al termine delle
superiori.
- I docenti potranno
scegliere quanta carriera fare: sarando retribuiti se saranno disposti a frequentare
corsi di livello universitario necessari per acquisire crediti. La formazione
professionale viene affidata alle Regioni.
Gli oneri della
riforma sono valutati in 12 milioni e 731 mila euro per il 2002, in 45 milioni
e 829 mila euro per il 2003 e in 66 milioni e 198 mila euro a decorrere dal
2004; entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge il Ministro predisporrà
un piano programmatico di interventi finanziari da sottoporre all'approvazione
del Consiglio dei Ministri. (RdS)
1 febbraio 2002